Sapevate che la vite è un arbusto rampicante? In natura tende a strisciare sul terreno ma….
,… se vicino a lei vi sono dei sostegni o altre piante, riesce ad aggrapparvisi e a sostenersi in posizione eretta grazie ai viticci.
Il viticcio
Il viticcio è una modificazione del fusto della vite e si presenta come un filamento semplice, ma può essere anche bifido o trifido. È un organo dotato di tigmotropismo (un termine che deriva dal greco “tigmo” che significa “tocco” e “tropismo” che significa “girare”), un movimento che avviene in risposta ad uno stimolo tattile o di contatto.
Tigmotropismo
Il viticcio è cioè attratto da possibili appigli e nel momento in cui li tocca, le sue cellule iniziano a produrre l’ormone vegetale auxina, un ormone particolarmente concentrato nei tessuti giovani in via di sviluppo soprattutto a livello degli apici dei germogli, che viene poi trasportato alle cellule vicine che crescono più velocemente delle altre.
Ecco allora che il viticcio inizia ad agganciarsi al sostegno con movimenti circolari a spirale, in modo da creare una salda presa. Un viticcio ben avvolto può reggere un peso fino a 1 Kg
Durante l’inverno i viticci lignificano come le altre parti della vite formando delle vere e proprie piccole, delicate sculture, quasi delle opere d’arte! a spirale e la loro presa sui fili è così tenace che può rendere più faticosa la stralciatura invernale.
Il loro avvolgersi a spirale sui fili in grovigli con una presa tanto tenace può rendere più faticoso staccare i tralci al momento della stralciatura.
Una piccola curiosità: un altro termine per definire i viticci è… cirri!
di Silvia Cirri e Linda Franceschi