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Tappo: innovazione vs tradizione

La scelta del tappo è una decisione complessa e articolata che prevede un’attenta valutazione di molte variabili

Il tappo infatti svolge la ben nota funzione prettamente “tecnica” di conservazione del vino, per un periodo più o meno prolungato e senza cedere “odori” inappropriati.

E’ allo stesso tempo però anche un elemento importante di comunicazione subliminale, che richiama alla mente in maniera immediata la grande “Tradizione” del mondo dei vini di qualità, lungamente invecchiati in bottiglia.

Oggi il mercato offre una grande varietà di tipologie di tappi.

Alcuni, tecnologicamente avanzati e innovativi, studiati per risolvere le problematiche legate agli odori, si allontanano però, in maniera più o meno drastica dall’immagine “tradizionale” del tappo di sughero classico dei grandi vini.

La scelta diventa così quasi amletica: scegliere un tappo innovativo che garantisca la qualità del vino, allontanandosi però dall’estetica tradizionale, oppure un “classico” sughero, rispettando anche visivamente la tradizione, ma con il rischio di avere qualche bottiglia che “sa di tappo”?

Ecco perché a Podere Conca abbiamo recentemente organizzato una riunione per discutere e valutare a fondo le varie opzioni disponibili e scegliere per i nostri vini una direzione definitiva per i prossimi anni.

Abbiamo proceduto con ordine ad analizzare pro e contro dei vari tappi presenti sul mercato.

Tappo Stelvin: si tratta di un tappo a vite scelto da molte aziende, soprattutto quelle del “nuovo mondo” enologico, come Sudafrica, Sud America, Australia e Nuova Zelanda, preferibilmente per vini giovani da consumarsi entro l’anno. Indubbiamente sicuro ed ermetico, non può “sapere di tappo” in quanto fatto di materiale inerte e che non lascia passare aria evitando che il vino si ossidi. Non è forse la scelta migliore per un prodotto che può e deve evolvere, come il vino che starà in bottiglia per qualche anno prima di essere bevuto.

Inoltre, dal punto di vista puramente estetico e di legame con la tradizione, il tappo Stelvin non incontra i gusti di chi ama stappare la bottiglia nel più classico dei modi, col cavatappi insomma!

 

Tappi in silicone di vari colori
Tappi in silicone “ermetici”

Tappo in silicone: ermetico e sicuro dal punto di vista di odori sgradevoli, permette di mantenere la ”gestualità” dello stappare la bottiglia in maniera tradizionale. Non consente il passaggio di aria, allo stesso modo di una chiusura a vite, e non è consigliabile per vini che devono riposare per tempi più lunghi in bottiglia, ma è da preferire per vini di pronta beva.

Inoltre, anche questo tappo è visto generalmente come scelta per vini economici e di poco pregio, proprio perché il silicone non è un materiale naturale ed ha un costo decisamente basso rispetto ad altre tipologie.                                                                                                                                                                                                                                                                                

Tappi in microgranina e microgranina birondellata
Tappi in microgranina (in centro) e in microgranina rondellata (ai lati)

Tappo in microgranina: pur essendo economico, si avvicina un po’ di più al tappo naturale, per lo meno a livello tattile.  La microgranina è formata da piccoli pezzi di sughero di varie dimensioni tenuti insieme da materiali diversi a seconda della ditta produttrice. La dimensione dei grani ed il tipo di collante conferiscono elasticità al tappo e il tempo consigliato per l’affinamento del vino in bottiglia dato che, con la loro permeabilità, regolano il passaggio di aria attraverso gli interstizi.

Nella versione birondellata questo tappo è formato da due rondelle, o dischi, in sughero alle estremità del tappo stesso, mentre tutta la parte interna è in microgranina, perciò la superficie a contatto con il vino è in effetti sughero.

Attenzione però: il passaggio di ossigeno nella parte interna del tappo è notevolmente minore di quella di un tappo interamente in sughero, e inoltre le estremità possono avere gli sgradevoli difetti dovuti a TCA e off flavours, ovvero sentore di tappo o devianze olfattive.

 

Due tappi in sughero monopezzo
Tappi in sughero monopezzo.

Tappo interamente in sughero: chiamato monopezzo per distinguerlo dai precedenti, è il tappo naturale per eccellenza, associato tradizionalmente ai grandi vini che necessitano di lunghi periodi di affinamento in bottiglia. Purtroppo però, questo tipo di tappo può rilasciare odori sgradevoli, il famigerato “odore di tappo” per esempio, oppure altri odori talvolta non bene identificati, chiamati off flavours, che il consumatore non sa bene se imputare al tappo oppure al vino, scelta che ovviamente andrà a scapito dell’azienda vitivinicola produttrice.

Per cercare di risolvere i problemi creati da tappi di sughero non perfetti, negli ultimi anni sono stati studiati e sviluppati da diversi sugherifici dei processi di trattamento del sughero che garantiscono tappi esenti da difetti olfattivi.

Dopo molto discutere, la nostra scelta si è orientata su un’ultima tipologia di tappo.

 Tappo DIAM: la nostra scelta.

Due tappi in sughero DIAM
Tappi in sughero”tecnologico” DIAM, la scelta di Podere Conca

E’ un tappo tecnologico in sughero messo a punto da un sugherificio francese che propone un trattamento particolare fatto su pezzi di sughero assemblati in modo da permettere più o meno permeabilità all’aria a seconda della categoria scelta. E’ un tappo che garantisce la certezza di un vino non difettato, rispettando quindi il profilo olfattivo del vino, ma che allo stesso tempo permette anche un micro passaggio di aria, in modo che il vino possa evolvere in bottiglia durante gli anni.

Inoltre, il collante tra le varie parti di sughero è 100% vegetale, costituito da cere d’api, ed il sugherificio che lo fornisce è attivamente impegnato nel consumo sostenibile dell’energia e delle sugheraie.

Nello specifico abbiamo scelto per il nostro Agapanto 2018 un sughero DIAM10: ciò significa che il tappo garantisce un’evoluzione del vino in bottiglia per almeno 10 anni.

Abbiamo quindi deciso di privilegiare l’innovazione a garanzia della qualità del vino, rispetto alla tradizione e all’estetica, fiduciosi che i nostri clienti comprenderanno e approveranno la nostra scelta.

Per qualsiasi ulteriore informazione potete consultare il sito internet www.diam-sugheri.com

 

di Silvia Cirri, Linda Franceschi e Laura Zuddas